La ricerca di una maggiore sostenibilità nei processi produttivi è diventata ormai un concetto fondamentale anche per le Case auto che si pongono come obiettivo a lungo termine il raggiungimento della neutralità carbonica. Un risultato che dipende anche dalla capacità delle aziende di rifornirsi il più possibile tramite energie rinnovabili e a cui può contribuire l’utilizzo di materiali riciclati a ridotto impatto ambientale.

A questo proposito Hyundai si unisce al programma RE100 in vista del passaggio, tra il 2040 e il 2050, al 100% di utilizzo di energie rinnovabili e, al contempo, continua a dare il proprio supporto alle iniziative di raccolta dei rifiuti in mare e di riciclo degli stessi in materiali che potranno essere usati come rivestimenti interni delle auto.

100% di rinnovabili entro il 2050

Nell’ottica di investimento nello sviluppo sostenibile l’intero Hyundai Group, tra cui Hyundai Motor e Kia, ha annunciato la propria partecipazione al RE100, il progetto creato nel 2014 da The Climate Group e CDP (Carbon Disclosure Project) per promuovere l’utilizzo da parte delle aziende di elettricità “verde” nel loro fabbisogno quotidiano.

La Casa coreana si unirà ad altre 300 società globali, impegnandosi in questo modo verso una transizione completa all’utilizzo di energia rinnovabile. In particolare l’obiettivo sarà di arrivare al 100% entro il 2050, ma con possibilità concreta di raggiungere questo risultato già nel 2040, in base alla fornitura di energia e allo stato della domanda nelle rispettive divisioni estere.

Per quanto riguarda le strategie di approvvigionamento di energia sostenibile il Gruppo Hyundai valuta diverse opzioni quali l’autoproduzione tramite l’uso di pannelli solari, accordi di acquisto con produttori di energia eolica e solare oltre all’acquisizione tramite il programma “Green Premium” di Korea Electric Power Corporation.

Stabilimenti sempre più “green”

Hyundai sta investendo negli ultimi anni per ridurre le emissioni dei propri siti produttivi come dimostra l’installazione, nel 2013, di impianti di energia solare a tetto nello stabilimento di Asan, in Corea, in grado di produrre 13.000 MWh all’anno. Progetto replicato nel 2020, grazie a Korea Hydro & Nuclear Power Company, nella fabbrica di Ulsan con 12.500 MWh di energia elettrica prodotta.

Vanno nella stessa direzione le iniziative di Kia che riguardano da una parte l’impianto di produzione a Zilina in Slovacchia, che a partire dal 2019 si sta convertendo all’energia rinnovabile e dall’altra gli stabilimenti coreani di Gwangmyeong, Hwaseong e Gwangju che hanno ottenuto le certificazioni ISO50001.

Anche la divisione di ricambi per veicoli, Hyundai Mobis, ha effettuato il passaggio a fonti di energia rinnovabile per i propri siti produttivi in Slovacchia e in Svezia. Ha poi fondato il Global Mobis Energy Management System (GMEMS) in Corea per ridurre il consumo di energia.

Recupero di rifiuti in mare

La ricerca di una maggiore sostenibilità nella produzione passa anche attraverso progetti di recupero dei rifiuti che inquinano i mari che possono essere riciclati dando vita a nuovi materiali, secondo un modello di economia circolare.

È il caso dell’iniziativa di Healthy Seas, associazione ecologista olandese con cui Hyundai collabora dall’inizio di quest’anno, che con il supporto della Casa coreana ha ripulito le acque in un allevamento abbandonato a Itaca, in Grecia.

Iniziata l’8 giugno, in occasione della Giornata Mondiale degli Oceani, è stata la più grande operazione di raccolta rifiuti mai realizzata dall’associazione e ha impiegato 40 volontari che in 8 giorni si sono occupati di rimuovere 76 tonnellate di scarti dal mare, dalla costa e dalle spiagge.

L’allevamento ittico, abbandonato nel 2012, era stato colpito la scorso anno da una tempesta che aveva sparso nelle acque circostanti rifiuti industriali quali tubi di plastica, reti da pesca, corde di nylon, blocchi di cemento, boe di plastica, detriti metallici e altro, con effetti catastrofici sull’ecosistema marino circostante.

Nylon riciclato Econyl

Una volta completata la pulizia del mare i rifiuti sono stati mandati presso un punto di raccolta vicino ad Atene allo scopo di essere riciclati in nuovi materiali. Le reti da pesca in nylon, assieme ad altri rifiuti della stessa fattura, verrano riciclati dall’organizzazione Aquafil, partner del progetto, per produrre un nuovo materiale chiamato Econyl che può essere riavviato alla produzione all’infinito.

È in grado di essere utilizzato anche per i rivestimenti interni delle automobili, infatti Hyundai si propone di integrarne sempre di più l’utilizzo nei propri prodotti, come dimostra la nuova Ioniq 5 che può essere ordinata in Europa con tappetini fatti di nylon Econyl. Un progetto, quello di evoluzione dei materiali in termini più sostenibili, che vede coinvolte un numero sempre maggiore di Case costruttrici.

Documentario realizzato in maniera sostenibile

Hyundai ha collaborato con BBC Storyworks per documentare l’iniziativa realizzata a Itaca con Healthy Seas. Il film, dal titolo “Turning Times”, andato in onda il 2 agosto su BBC Future Planet e sui canali social della Casa coreana, ha raccontato la storia del progetto, concentrandosi sulla gravità dell’inquinamento causato dai rifiuti ed evidenziando i risultati delle operazioni di pulizia.

L’attenzione alla sostenibilità è stata praticata anche durante la produzione di questo documentario, nel quale sono stati utilizzati veicoli elettrificati, al posto dell’aereo, per arrivare da Londra alla Grecia, pasti vegani ed energia solare per caricare le attrezzature. Misure riconosciute anche dall’organizzazione ambientalista Albert ha assegnato alla produzione un Carbon Action Plan Rating di due stelle su tre, e un Carbon Action Plan Score dell’83%.


[fonte: https://it.motor1.com]